
Con Ciao America (Universal Music/Island, 2024) il cantautore rapper Dargen D’Amico rimette al centro della scena musicale mainstream la realtà delle migrazioni. Il singolo «Onda alta», presentato all’ultimo Festival di Sanremo, conferma il suo calibro di cantautore rapper, capace di orientare il gusto di critica e pubblico verso una scrittura nuova, inquieta nelle tematiche e musicalmente dirompente.
In particolare, Onda alta è l’onda del naufragio che, seppur con la leggerezza propria delle atmosfere dance, evoca il viaggio di uomini, donne e bambini e il loro tragico destino. Così, infatti, rende in versi l’ultimo, fatale sciabordio delle tante imbarcazioni che hanno attraversato il Mediterraneo alla ricerca di un approdo: Siamo più dei salvagenti sulla barca / Sta arrivando, sta arrivando l’onda alta / Non ci resta che pregare finché passa. Tra le rime, volutamente spezzate quasi a riprodurre il crescere del mare e della paura e la disperata euforia dei protagonisti, D’Amico lancia un invito a esplorare le storie con i loro perché, nei sogni infranti nella realtà, in quei pochi flash sospesi che il racconto ci offre: Ti mando quello che mi avanza se ci arrivo / Mamma, ti ho sognata che eri bimba / Figlia, ti ho sognata che eri incinta / Quando hai meno, vivi più sereno / Qua abbiamo tutto ma ci manca sentimento. Un riferimento amaro, quest’ultimo, alla distanza, talvolta incolmabile, dei punti di vista, di chi accoglie e di chi è accolto.
A ben guardare, Ciao America – arricchito delle voci di Rkomi con Vincenzo Fasano e Guè con Beatrice Quinta – contribuisce a fissare uno stile personale che, inaugurato da un’esplorazione colta dei generi musicali, specialmente nelle loro declinazioni cantautorali, trova finalmente nell’«emo rap» la sua cifra definitiva. Il risultato è un equilibrio consapevole di riflettere nel disincanto della parola, tipico dell’hip-hop, e nelle vibrazioni dell’elettronica, il ritratto di un’umanità solo a prima vista ripiegata su sé stessa e sui suoi problemi. È nella traccia di chiusura di Ciao America, «Vita x sempre», la conferma che i testi di Dargen D’Amico in realtà rivelano il disagio del nostro tempo solo nella misura in cui aprono, pur con tinte di crudo realismo, alla possibilità di una verità che non sia soltanto quella intima e personale del vuoto che ciascuno porta dentro: C’è una citazione sulla navata / Dice che c’è vita, vita per sempre / Però dorme triste anche stanotte / E si sente come quando perdi quasi tutto.