
Stiamo celebrando un anno «ignaziano» nel 500° anniversario della conversione del Santo di Loyola. Quasi tutti sappiamo che la conversione è avvenuta durante il periodo di infermità e convalescenza per la ferita dovuta a un proiettile di artiglieria durante l’attacco francese alla fortezza di Pamplona il 20 maggio 1521. Iñigo voleva difenderla, in nome dell’onore e degli ideali di fedeltà al suo re, nonostante l’evidente insostenibilità della situazione. Moltissimi sanno anche – poiché il Santo stesso ne parla ripetutamente nella sua Autobiografia – che nel tempo della conversione egli leggeva le vite di Cristo e dei santi, e ciò alimentava le sue riflessioni, la sua preghiera e i suoi propositi di cambiare vita.
A proposito di questo tempo, perlopiù si parla della dinamica spirituale e psicologica di ciò che avviene nella mente e nel cuore del ferito e del suo rapporto personale con Dio. In questo articolo vogliamo piuttosto attirare l’attenzione su un aspetto che, pur studiato dai competenti, è di solito meno noto, cioè quali erano i libri che Iñigo leggeva e come li leggeva, poiché hanno avuto un influsso fondamentale nella sua conversione e nella formazione della sua spiritualità.
Le cure della cognata Maddalena
Quando il ferito arriva in barella alla natia casa-torre di Loyola, al termine di un doloroso trasferimento durato dal 3 al 20 giugno, trova ad accoglierlo il fratello maggiore, Martín Garçía, con la moglie Maddalena de Araoz e i loro figli. Il padrone di casa di solito nei mesi tra luglio e settembre stava in campagna per seguire i suoi possedimenti. Si può e si deve quindi pensare che la cura dell’infermo venga assunta principalmente dalla cognata Maddalena, aiutata dalla più grande delle figlie, anche lei di nome Maddalena.
La cognata è una figura già presente nella vita di Iñigo…
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WHAT AND HOW DID IGNATIUS READ AT LOYOLA AFTER HE WAS WOUNDED?
It is well known that Ignatius of Loyola converted following a serious leg injury during an attack on the city of Pamplona. His conversion began thanks to the increasingly careful and thorough reading of two books on the life of Christ and the lives of the saints, which were offered to him during his convalescence by his sister-in-law, Magdalena de Araoz. The article explains in more detail what these books were – the Vita Christi, by Ludolfo of Saxony, and the Legende Sanctorum, by Iacopo da Varazze – and what influence they had on the formation of the spirituality of Saint Ignatius. These books explain the origin of different aspects and passages of the Spiritual Exercises and of many approaches and the behavior of the Saint, especially in the first years of his new life.