
|
ABSTRACT – Si può affermare che i 60 anni dell’Unione Europea (Ue) sono una storia di successi? È ciò che credono i dirigenti dell’Ue e che hanno espresso nella Dichiarazione di Roma, il 25 marzo 2017, in occasione delle celebrazioni della ricorrenza. Non mancano infatti le ragioni per amare o, almeno, per apprezzare l’Ue. In evidente opposizione ad altri progetti, quali il fascismo e il comunismo, l’idea di un’Europa unita è l’unica utopia sensata, ragionevole che sia stata realizzata dagli europei. Il Vecchio Continente è oggi, indubbiamente, uno dei luoghi migliori in cui un essere umano possa vivere.
D’altra parte, accanto alle luci, ci sono anche le ombre. In un mondo dinamico, conflittuale e in trasformazione, l’Ue ha perso il suo ruolo di protagonista in campo demografico, economico e politico. Ciò è avvenuto essenzialmente a causa del declino e dell’invecchiamento della popolazione europea e dello scarso dinamismo di crescita di tutta l’Ue di fronte a economie emergenti che si sviluppano rapidamente; ma anche, senza dubbio, a causa della sua mancanza di unità politica.
Dal 2008 essa vive, al suo interno, una crisi pluridimensionale senza precedenti. Una crisi politica, con l’uscita del Regno Unito. Una crisi economica, a cui l’eurozona si sta sottraendo lentamente, dopo quasi un decennio di ristagno delle attività, e con alcuni Paesi ancora in recessione. Una crisi sociale, con gran parte della gioventù, in molti Paesi, disoccupata o sottoccupata. Una crisi di identità e di valori, con un crescente sentimento contrario all’integrazione, di nazionalismo escludente e di xenofobia, che mette in discussione l’insieme dei valori proclamati dai Trattati comunitari e che respinge le istituzioni dell’Ue.
Verso quale degli scenari prospettati dal Libro bianco sul futuro dell’Europa si sta avviando il Vecchio Continente? S’intravede una posizione istituzionale favorevole a diversi livelli o velocità di integrazione nel progetto europeo del futuro. D’altra parte un’Europa a diverse velocità, che di fatto già esiste, forse permetterebbe solo di guadagnare tempo, andando avanti fino alla prossima recrudescenza delle tensioni.
La grande sfida resta quella di rinnovare la promessa originaria dell’Ue: un futuro di prosperità, uguaglianza e giustizia per tutti i cittadini europei. Un’Europa solidale e senza disoccupazione, che persegua la coesione delle nostre società e lo sviluppo delle nostre economie, in modo che si produca una convergenza economica e sociale tra gli Stati membri dell’Ue. In questo scenario, dopo anni di crisi, in cui la sua leadership si è indebolita, la Francia sembra voler tornare a fare l’andatura.
*******
THE FUTURE OF EUROPE
Could the 60 years of the European Union (EU) be described as a success story? There is no shortage of reasons to respond affermatively to this question. On the other hand, next to the light, there are always shadows. In a dynamic, conflictual and transforming world, the EU has lost its leading role in the demographic, economic and political fields. Since 2008, it has been experiencing an unprecedented multidimensional crisis. On which of the scenarios envisaged by the White Paper on the future of Europe is the Old Continent progressively considering? The great challenge remains that of renewing the original promise of the EU: a future of prosperity, equality and justice for all European citizens. The Author is Professor of International Economics at the Pontifical Gregorian University of Rome.