
|
Il racconto della donna adultera nel quarto Vangelo canonico molto probabilmente in origine non faceva parte delle tradizioni delle comunità giovannee. Sebbene, infatti, questo racconto sia tradotto dalla Vulgata, sia commentato da Ambrogio, Agostino e Gerolamo e sia contenuto in un importante manoscritto della tradizione occidentale (Codex Bezae Cantabrigiensis), non è incluso in manoscritti antichi del quarto Vangelo canonico, nella versione siriaca della Peshitta e in quella del copto bohairico.
Alcuni Padri della Chiesa (Origene, Cipriano, Crisostomo) non fanno riferimento a questo brano. Lo stile del greco inoltre non è quello che caratterizza il Vangelo secondo Giovanni. Una lettura contestuale può suggerire le ragioni per cui il racconto dell’adultera occupa il posto attuale nel quarto Vangelo canonico.
Le parole del racconto
Il racconto inizia con informazioni su tempo e spazio: è l’alba, e Gesù va al tempio. Tutti vengono a lui per ascoltare la parola di Dio. Mentre Gesù insegna, gli scribi e i farisei gli conducono una donna colta in adulterio, e la mettono nel mezzo. Essi si rivolgono a Gesù chiamandolo «maestro», e gli dicono che l’adulterio è «evidente»: la donna è stata colta mentre commetteva il fatto. Gli scribi e i farisei ricordano poi a Gesù le prescrizioni della Legge in casi come questo, e gli chiedono un giudizio in proposito. In realtà essi pongono a Gesù questa domanda per metterlo alla prova e accusarlo.
Gesù allora, chinatosi, «faceva segni con il dito» per terra. L’atteggiamento di Gesù è sorprendente. Egli vuole distrarre l’attenzione sdegnata degli astanti dalla donna e attirarla su di sé? Cosa scrive Gesù? Qualcosa che i presenti possono leggere? Per esempio, che la Legge di Mosè condanna entrambe le persone coinvolte nell’atto dell’adulterio, e non solamente la donna?
Non c’è nessun riferimento, in questo racconto, all’uomo che era con la donna. Gesù sta scrivendo i peccati delle persone presenti, come specificano alcuni manoscritti secondo un significato del verbo katagraphō («fare una lista») utilizzato nel testo? Per sant’Ambrogio e sant’Agostino…
***
THE JUDGMENT OF THE ADULTERESS
It is unlikely that the story of the adulterous woman was originally part of the Johannine community’s traditions. Its present placement in the Gospel of John exemplifies the place where the time of the judgment of God’s word and the time of salvation were fulfilled. The reasons for such inclusion include biblical references, such as Ps. 96, and liturgical aspects of the feast of Sukkòt, which relate to judgment and the forgiveness of sins. In the episode of the adulteress, the time of salvation celebrated in the liturgy was fulfilled in the woman’s life, when she experienced Jesus’ forgiveness.