
«Ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre» (1 Cor 9,25).
Presenza dello sport nella storia della Chiesa
Molti lettori di questo articolo potrebbero credere che l’espressione «pastorale sportiva» (sports ministry) sia recente, ma non è così: il legame tra la fede e l’ambito sportivo risale quasi agli inizi della storia cristiana. San Paolo, quando si mise ad annunciare la Buona Notizia ai gentili, utilizzò molti esempi legati allo sport. I riferimenti in proposito nella Prima lettera ai Corinzi colpiscono per la loro quantità. La spiegazione più semplice è che a quel tempo, come ai nostri giorni, lo sport era una componente importante della società, e farne uno strumento pastorale aiutava molti a prestare attenzione al messaggio.
Ma san Paolo non è stato il solo. Altri protagonisti della tradizione storica della Chiesa hanno utilizzato lo sport come strumento nella loro attività pastorale. San Giovanni Crisostomo si è avvalso di immagini sportive in molte omelie[1]. Ha messo soprattutto in risalto una virtù che è presente sia nello sport sia nella fede: la lotta spirituale.
D’altra parte, sant’Ignazio d’Antiochia, nella lettera a Policarpo di Smirne, parla della perseveranza nella vita di preghiera di fronte alle tentazioni e paragona questa lotta alle competizioni sportive, invitando Policarpo a essere «sobrio come un atleta di Dio»[2].
San Tommaso d’Aquino non parla direttamente dello sport, ma fa riferimento alla virtù dell’«eutrapelia»[3] come a una via di mezzo tra il tempo libero e il lavoro, evidenziando così la necessità e l’opportunità di dedicare tempo sia allo studio sia al gioco. In seguito gli umanisti applicheranno questo concetto ai piani di formazione accademica dei loro alunni, come farà la Compagnia di Gesù nella Ratio Studiorum.
Ma anche i Papi hanno parlato dell’importanza della pastorale attraverso lo sport. La Chiesa ha voluto evidenziare, attraverso i successori di Pietro, una visione dello sport fondata sulla centralità della persona, sul rispetto della sua dignità, sulla sua crescita integrale e sulla relazione con gli altri. Lo sport, piattaforma universale, è strumento per promuovere valori come la fraternità, la solidarietà e la pace.
A mo’ di curiosità, riportiamo i soprannomi sportivi che hanno distinto alcuni Papi: Leone XIII, «il Papa del nuoto»; Pio X, «il Papa dello sport»; Pio XI, «il Papa dell’alpinismo»; Giovanni Paolo I, «il Papa del ciclismo»;
Contenuto riservato agli abbonati
Vuoi continuare a leggere questo contenuto?
Clicca quioppure
Acquista il quaderno cartaceoAbbonati
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato a La Civiltà Cattolica. Scegli subito tra i nostri abbonamenti quello che fa al caso tuo.
Scegli l'abbonamento