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Quattro secoli fa, il 17 settembre 1621, il cardinale Roberto Bellarmino terminava a Roma la sua vita terrena. Aveva quasi 79 anni e il suo nome era noto in tutta Europa.
Nel 1599, Clemente VIII, durante il concistoro in cui annunciava i nomi dei cardinali, fece di lui un elogio quasi epigrafico: «Scegliamo colui che non ha eguali nella Chiesa di Dio quanto a dottrina, ed è nipote dell’eccellente e santissimo pontefice Marcello II». Il Papa metteva in risalto la sua sapienza e la sua parentela con un Papa riformatore che, nei 21 giorni di pontificato, aveva dato una svolta alle consuetudini mondane della Curia romana.
Bellarmino fu amato e detestato nell’intera Europa: amato per l’insegnamento teologico e per le Controversie, i trattati spirituali, il Catechismo, e soprattutto per la passione con cui predicava; ma fu anche detestato per essere divenuto il «martello» degli eretici, acuto studioso delle loro contraddizioni, contestatore perfino del modo in cui essi veneravano dogmaticamente la Sacra Scrittura. Fu criticato non solo nel campo dei riformati, ma anche nell’ambito della Chiesa e perfino da alcuni suoi confratelli. Eppure non venne mai meno alla sua appassionata ricerca della verità, che per lui era fedeltà sincera alla sua vocazione di uomo e di religioso: fu davvero un servitore della verità. Non fu agevole il suo ruolo all’interno degli organi della Curia e nelle principali Congregazioni romane, in particolare quella della Penitenzieria apostolica, dell’Indice e del Sant’Uffizio, con le responsabilità che ne derivavano.
Quando si sparse la notizia della sua morte imminente, ricevette la visita del neoeletto papa Gregorio XV e di molti prelati. I più lo veneravano già come santo. Tuttavia le doti umane e spirituali, nonché la dedizione nello svolgere i servizi a lui affidati, gli procurarono anche degli avversari, che uscirono allo scoperto dopo la sua morte. Essi furono determinanti nel bloccare sul nascere…
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SAINT ROBERT BELLARMINE, SERVANT OF THE TRUTH AND DOCTOR OF THE CHURCH
This year marks the fourth centenary of the death of St. Robert Bellarmine (1542-1621), proclaimed saint and doctor of the Church. Loved for his preaching, his life as a Jesuit religious, theologian, writer, lecturer, controversialist, orator was exemplary. Upon becoming a cardinal, he maintained an austere lifestyle, providing for the needs of the poor. He supported the indirect power of the Popes over the States, and paid the consequences with the removal to Capua. He was involved in the De auxiliis issue between the Dominicans and the Jesuits and in the Galileo case. However, it was the search for truth that orientated his path through life.