
In una serie di documentari turchi sulla storia e sul presente di tutte le popolazioni turche – Zaman Yolcusu. Türklerin Izinde («Un viaggio nel tempo sulle tracce dei turchi») – viene tracciato un ampio arco geografico che, partendo dalla Mongolia e dalla Siberia meridionale e passando per l’Asia centrale e il Volga centrale, si estende fino a Istanbul.
Ma prima di raggiungere la meta di questo viaggio a Occidente, si arriva alla popolazione turca che risiede in Europa orientale, in particolare in Crimea, che in origine non era pagana e neppure musulmana: si tratta dei caraiti, che professano la religione ebraica.
In turco vengono chiamati Türk Museviler («I seguaci di Mosè turchi»), ma anche Hazarlar, Karaylar («Caraiti»), Kırımçaklar. Essi invece chiamano sé stessi Karai o Karailar. Il termine deriva dalla parola ebraica «leggere» e si riferisce a coloro che leggono la Sacra Scrittura.
È interessante il fatto che fino a oggi si discute su chi siano veramente questi caraiti. Secondo alcuni, sono ebrei che professano una religione diversa dall’ebraismo. Altri ritengono che discendano da una popolazione turca che ha aderito all’ebraismo, ma con alcune varianti. Altri infine affermano che sono turchi che hanno rifiutato l’islam.
Stando all’opinione più diffusa, i caraiti sarebbero una setta ebraica, dai cui seguaci è nata una popolazione particolare in una regione tra Russia e Polonia. Questa popolazione, da una parte, è imparentata con i turchi e, dall’altra, se ne distacca. Perciò alcuni pensano che i caraiti siano ebrei turchizzati. Si discute ancora sul nesso della loro storia con la cultura e la religione ebraica, e non solo con queste.
«Sola scriptura»: i predecessori ebraici di Lutero
Anche se gli antenati di questa popolazione provenivano dall’Estremo Oriente – più precisamente dalla Siberia e dalla Mongolia –, il viaggio spirituale dei caraiti ebbe inizio nel Medio Oriente dell’VIII secolo. Il movimento è noto a pochi. Anche gli storici dell’ebraismo ne parlano solo di sfuggita…