
Canzoni per sempre è una raccolta di successi per ricordare il decennale dalla scomparsa di Mango, avvenuta l’8 dicembre del 2014, durante un concerto intitolato «Solidarietà e integrazione: insieme costruiremo un mondo a colori», organizzato dalla Onlus World of Colors a Policoro, in provincia di Matera, proprio mentre stava cantando la celebre canzone «Oro» (1984).
Ed è proprio con questo brano che si apre l’album, riprendendo così un discorso musicale e umano interrotto drammaticamente durante il suo ultimo concerto. Scritta insieme a Mogol, si può dire che questa fu la canzone che diede forte visibilità al cantante, mostrando le sue doti canore incredibili, che gli permettevano di raggiungere note gravi e acute con naturalezza, senza utilizzare un vero e proprio falsetto; egli fu tra i pochi capaci di produrre nel canto dei «bicordi», ossia due note simultanee con la voce.
La seconda canzone che si ascolta nell’album, quasi a voler continuare legami sottili e lasciati in sospeso, è «La rondine», brano d’amore intessuto di assenze e di vuoti – Nonostante tu sia / La mia rondine andata via / Sei il mio volo a metà / Sei il mio passo nel vuoto –, ma anche di ricerche incessanti, espresse dalla domanda: Dove sei?, ripetuta per cinque volte nel ritornello. Proprio questa canzone, infatti, è stata interpretata dalla figlia del cantante, Angelina Mango, durante l’ultimo Festival di Sanremo, accompagnata da un quartetto d’archi, che è riuscito a creare una drammatica tensione, fatta di note vibranti, pause e respiri, su cui la voce della giovane cantante si è potuta librare in volo con forza e sentimento.
Proseguendo tra le 16 canzoni dell’album, incontriamo «Bella d’estate», altra hit pubblicata nel 1987, col testo di Lucio Dalla, che parla di una relazione d’amore ormai finita, come si canta nell’incipit: È solo un addio. E se l’inizio del brano descrive la separazione, l’ultima strofa canta ancora il desiderio di un ritorno: Chiudi gli occhi e ti senti per sempre così / Ancora qui fra le mie braccia / Per tutti e due basterebbe tornare fin qui / Come onde di notte sulla spiaggia. L’accompagnamento musicale, tipico degli anni Ottanta, è ricco di elettronica, di suoni di sintetizzatori; la parte ritmica di basso e batteria procede ininterrottamente per tutto il brano, evocando l’incessante trascorrere del tempo, che, spesso, non permette di fermarsi per ascoltare e comprendere i cambiamenti che stanno avvenendo nella vita: Forse perché ti credevo felice così / Proprio così, fra le mie braccia.
Un altro brano che ha caratterizzato la figura di Mango è «Nella mia città», tratto dal celebre album Sirtaki (1990). Esso è, inizialmente, una bucolica descrizione della città natale del cantautore lucano, un omaggio a Lagonegro, luogo che è stato fonte di ispirazione per molte delle sue canzoni: Nella mia città / C’è una casa bianca / Con un glicine in fiore / Che sale, sale, sale su / Sulla mia città / C’è un cielo grande / Che ti spalanca il cuore / E non ti delude mai. La natura è spesso protagonista nelle canzoni di Mango; diviene elemento che avvolge, cattura, abbraccia e che inclina ai sentimenti di gioia, tranquillità, serenità. Tuttavia in questo brano ci sono anche la presenza di una ferrovia – che sferraglia da sempre – e il suono di un clacson – Emergendo da un mondo agitato. Non è uno scontro tra natura e tecnologia, ma la realtà di un luogo che contiene diversi aspetti, che occorre tenere insieme, armonizzare, come mostrano gli aggettivi conclusivi riferiti alla propria città, che rimane cara, splendida, dolce, unica, tenera.
Attraverso le numerose canzoni di Mango contenute nell’album è possibile non solo ripercorrere l’evoluzione della sua carriera, ma soprattutto comprendere l’incanto della sua voce, attraverso cui egli è riuscito a donare alle parole un senso più profondo, sempre in un equilibrio tra delicatezza e leggerezza. Riprendendo il titolo dell’album, potremmo dire che sono «canzoni per sempre», nel senso che il tempo che è passato da quel momento drammatico del suo ultimo concerto non ha scalfito la bellezza e la potenza del suo canto libero.