|
Il libro costituisce la terza tappa del percorso di Abramo, dopo La bussola di Abramo (2021) e Abramo nella tempesta (2022). Gli aspetti molteplici della storia del patriarca vengono ripresi in chiave di esercizi spirituali, per guardare in sé stessi e rileggere la propria vicenda esistenziale.
Il tema di questa tappa concerne le relazioni di Abramo, la sua vita familiare, con le tensioni e difficoltà che la caratterizzano: in particolare con il padre Terach, la moglie Sara, il nipote Lot. Ognuno di loro ha aspettative differenti su questioni decisive della vita: la scelta di chi dovrà guidare il gruppo; l’incertezza nei confronti del futuro, senza una terra e, nel caso di Abramo, senza una discendenza propria; il conflitto a motivo dell’improvviso arricchimento, che rischia di avvelenare le relazioni; la difficile decisione di prendere le distanze dal clan familiare; le soluzioni a buon mercato per risolvere difficoltà che con il tempo si fanno sempre più pressanti…
Filo conduttore di queste molteplici situazioni è la relazione di Abramo con Dio e con le sue promesse. A differenza di Lot, il patriarca non si focalizza su certezze immediate, ma si apre alle promesse di Dio: egli avrà una discendenza più numerosa delle stelle del cielo e una terra che si estenderà ben oltre la valle del Giordano. Una promessa allettante, ma non facile da accogliere. La prospettiva della fede non elimina la precarietà, non offre garanzie a buon mercato, piuttosto «favorisce la prossimità col Signore, cioè la relazione personale con cui sempre più sta familiarizzando quel rapporto incarnato in un luogo fatto di terra, di strade, di polvere, di altari. Quel luogo preserva dall’egoismo e da sguardi avidi e permette di spingere lo sguardo lontano» (p. 186). Abramo comprende infatti che la promessa di Dio si compirà ben oltre la sua vita, perché ha in sé il futuro; non è frutto della propria iniziativa, ma richiede la propria collaborazione, fatta soprattutto di attesa e docilità per accogliere il dono.
Per questo la sua è una vicenda capace di parlare alle generazioni successive: la loro rilettura si concretizza nella stesura del testo, raccogliendo le varie tradizioni orali che finora ne avevano scandito la memoria. Dietro il racconto c’è sempre una comunità, che nell’esperienza della redazione si confronta con i problemi e le difficoltà del proprio tempo. Anch’essa infatti avverte il peso di una promessa che rischia sempre di smarrirsi nelle problematiche puntuali del momento, perché si distende al di là del presente. Inoltre, rileggendo le vicende di Abramo, la comunità scopre la propria identità, fatta di fragilità e ricchezza, sofferenza e desiderio, trovando luce per comprendere meglio il presente: «Com’è possibile che le difficoltà più insidiose spesso siano quelle ad intra? Come leggere gli squilibri interni alla comunità e i conflitti? Quali sono i criteri del discernimento? Che cosa rappresenta Lot? Come si attualizza nel cammino personale e comunitario?» (p. 215).
È un punto di arrivo del cammino di Abramo e del fedele delle generazioni successive, che nella preghiera è invitato a ripercorrere la propria vicenda di vita, la propria rete di relazioni con le sue problematiche, sviluppi e aperture resi possibili dalle promesse del Signore.
Ognuna delle tappe di questa ricca vicenda è oggetto di uno specifico esercizio, facendo il punto della situazione, senza avere fretta di passare oltre. Si inizia con una preghiera preliminare (nella quale si offrono al Signore le proprie intenzioni e azioni, perché siano conformi al suo servizio e alla sua lode); vengono poi la configurazione del tema (Primo passaggio introduttivo), la richiesta (Secondo passaggio introduttivo), la presentazione del tema (in tre punti, con domande di attualizzazione) e un colloquio finale con il Signore. La struttura del percorso prevede che si svolga un esercizio al giorno, non di più, perché lo scopo è interiorizzare e gustare la parola del Signore. L’esercizio poi è pensato in modo da poter essere svolto anche da chi si trova immerso nelle attività ordinarie.
La vicenda di Abramo, riletta e pregata nel silenzio, consente così di fare luce sulla propria vita, riconoscendovi le sfide e l’invito sempre attuale, rivolto dal Signore, ad alzare lo sguardo e allargare l’orizzonte.